Contro il G7 di Ancona
Fuori il profitto dalla salute
Dal 9 al 11 ottobre la Mole Vanvitelliana di Ancona ospiterà il summit dei ministri del G7 dedicato alla salute. “Rafforzare l’architettura della salute globale, rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle future pandemie, incoraggiare la prevenzione lungo tutto l’arco della vita …”; così scrivono lor signori.
Parole roboanti, illusioni di futuro, calate in un Paese – l’Italia – che vanta 37 miliardi tagliati alla sanità pubblica soltanto nel decennio 2010-2020 e in una Regione – le Marche – che si trova al dodicesimo posto tra le regioni italiane nel saper garantire le cure essenziali ai propri cittadini, visto che nel 2023 è stato approvato un bilancio di previsione che prevede tagli per 148 milioni di euro.
Intanto, mentre ci si appresta ad imbandire la tavola dei sette grandi con la miglior argenteria, il Governo Meloni taglia 1,2 miliardi alla sanità nazionale. Nella presentazione del vertice ci parlano di “approccio One Health” cioè di convergenza tra salute umana, animale e ambientale, mentre i processi di estrattivismo e le dinamiche predatorie del capitalismo fossile vanno avanti senza sosta, accelerando anche la distruzione di quel ‘non umano‘ che a parole dichiarano di voler salvaguardare.
Parlano della salute come condizione generale degli ecosistemi, mentre il cambiamento climatico è figlio delle politiche capitaliste di consumo di suolo che rende fragili i nostri territori davanti ad alluvioni e terremoti; della produzione di anidride carbonica che rende irrespirabile l’aria delle nostre città e delle plastiche che riempiono i nostri mari.
Il fatto che i sette grandi si riuniscano nella provincia di Ancona dove alberga l’ecomostro API con i suoi sversamenti inquinanti in Adriatico e nei polmoni di chi vi abita, rende il tutto ancora più intollerabile. Leader, ministri e portaborse vengono a farci la morale dall’alto delle loro ricchezze parlando di “stili di vita corretti”, mentre le esigenze della produzione, del lavoro e del consumo rendono i ritmi di vita sempre più veloci, isterici e ansiogeni e intanto i salari ed i redditi stanno al palo.
Ci parlano anche di innovazione tecnologica e scientifica, mentre la ricerca pubblica è tartassata di tagli e le invenzioni utili alla collettività subiscono la privatizzazione dei brevetti. Allo stesso modo ci parlano dell’importanza delle politiche di prevenzione mentre tutte e tutti conosciamo perfettamente i disservizi, i costi, le attese, le file e le infiltrazioni reazionarie degli antiabortisti nei consultori di un SSN ormai al collasso.
La privatizzazione della salute è ormai un fatto, come l’accesso alle cure è ormai diventato un privilegio e non più un diritto.
Per questo riteniamo che la parola d’ordine da opporre agli espropriatori di diritti è: fuori il profitto dalla salute!
È necessario rivendicare una separazione radicale tra profitto e diritto, ponendola al centro di ogni discussione riguardante la politica sanitaria. Il diritto alla salute non è una merce, né una variabile dipendente dalle oscillazioni del mercato o dei profitti delle grandi aziende farmaceutiche.
Contro il G7 dei profitti sulla salute vogliamo porre al centro delle nostre iniziative il rapporto territorio-salute-ambiente in continuità con le mobilitazioni della campagna #fermiamoilDisastroambientale contro la raffineria Api e la lotta con ogni mezzo necessario contro le politiche di tagli e privatizzazione della sanità pubblica che investono il nostro territorio regionale, l’intero Paese e le strategie globali dei potentati economici e delle “big pharma”.
Crediamo che sia importante e necessario costruire un percorso che all’interno di un claim comune, espressione della critica condivisa e radicale alle politiche del G7, possa portare all’appuntamento di ottobre una molteplicità di iniziative, radicate nelle diverse sensibilità e capaci di dare voce ai bisogni, alle problematiche e alle tensioni che le realtà sociali vivono sul tema della salute e del suo sistematico esproprio.
Proponiamo di incontrarci per avviare e sviluppare il confronto tra tutte le realtà interessate nell’assemblea che si terrà venerdì 21 giugno alle ore 21.00 presso la sede dell’Ambasciata dei Diritti di Ancona, via Urbino n.18 Ancona.
No G7! Not On My Body!